10+1 errori meglio riusciti nella storia della cucina
Non tutti i mali vengono per nuocere. Anzi.

Non tutto ciò che mangiamo è nato per volontà di qualcuno. Anzi spesso è capitato che per errore, siano nate le migliori ricette e i cibi più buoni. Ecco quindi i 10+1 errori meglio riusciti nella storia della cucina.
1. Tarte tatin
La Tarte Tatin, conosciuta anche con il nome Tarte des Demoiselles Tatin, è un dolce originario di Lamotte-Beuvron, che venne “inventato” dalle due sorelle Stephanie e Caroline Tatin. Secondo la leggenda, le due sorelle gestivano un ristorante (che esiste ancora con il nome di hotel-restaurant Tatin) di fronte alla stazione e una domenica, mentre preparavano una torta di mele per il ristorante, una delle due sorelle si dimenticò di stendere la pasta Brisèe come base della torta, lasciando caramellare così le mele nel burro e nello zucchero. Per rimediare alla sua sbadataggine, adagiò la pasta Brisèe al di sopra delle mele e poi capovolse il tutto in un piatto, ottenendo quella che poi è diventata una delle preparazioni più note della cucina francese nel mondo.
2. Salsa Bernese
La Salsa bernese, chiamata anche sauce béarnaise è una salsa tipica della cucina francese, preparata per la prima volta nell’Ottocento da un cuoco parigino, probabilmente per errore. La storia narra che il 24 agosto 1837, il cuoco Collinet, del ristorante Pavillon Henri IV che si trovava a Saint-Germain-en-Laye, commise un errore nella preparazione di una riduzione di scalogno, che venne per sbaglio emulsionata con l’uovo. I clienti, entusiasti di questo condimento, ne chiesero il nome al cuoco e lui, non sapendo che rispondere, prese ispirazione dal busto di Enrico IV presente in sala, e disse che si trattava della salsa Bernese, riferendosi alla zona d’origine del sovrano.
3. Ganache al cioccolato
Ganache, in lingua francese significa maldestro, anzi, proprio imbecille. Un nome alquanto bizzarro per una crema al cioccolato, che però ne spiega la sua origine. Pare infatti che un giovane apprendista pasticcere parigino, aggirandosi per la cucina con un pentolone di latte bollente, l’abbia rovesciato per errore sopra alcune stecche di cioccolato. Il pasticcere capo, fuori di sé per la rabbia, lo paostrofò dandogli del “ganache” e il poveretto, per cercare di rimediare, si mise a mescolare il latte con il cioccolato che, nel frattempo, aveva cominciato a sciogliersi. E così, grazie a un apprendista imbranato, nacque la Ganache al cioccolato, una crema sublime e versatile.
4. Crepe Suzette
Esistono diverse leggende legate alla nascita delle Crepe Suzette e quella più interessante narra che siano nate dal fortunatissimo errore di un giovane apprendista di nome Henry Charpentier, che lavorava al “Cafè de Paris” di Montecarlo al servizio dello chef Auguste Escoffier. Pare che il giovane Charpentier stesse preparando una Crepe a Edoardo VIII, Principe del Galles e preso dall’emozione, abbia versato per errore del liquore sulla Crepe, che a contatto col fuoco, andò in fiamme. Per non far attendere ulteriormente il principe, il giovane assaggiò il dolce e trovandolo delizioso, lo mandò al tavolo di Edoardo VIII che, entusiasta del dolce, chiese addirittura il bis. Terminato il pranzo, il Principe chiese il nome del dessert che gli era stato servito e Charpentier rispose subito “Crepe Prince de Galles”. Il principe però chiese che il nome venisse dedicato alla bellissima figlia di un suo amico che stava pranzando con lui. Il suo nome era Suzette.
5. Risotto alla Milanese
La storia più nota sull’origine del classicissimo Risotto alla Milanese è, a quanto pare, attestata da un documento ritrovato alla biblioteca Trivulziana. Secondo questo manoscritto, il piatto sarebbe nato nel 1574, più per gioco che per un effettivo errore, durante le nozze della figlia del Mastro Valerio di Fiandra, pittore belga che all’epoca lavorava alle vetrate del Duomo di Milano. Le fonti narrano che Mastro Valerio aveva un assistente soprannominato Zafferano perché aveva l’abitudine di mescolare un po’ di questa spezia ai suoi colori, così da renderli più vivaci. Durante il matrimonio, l’assistente, per gioco, si accordò con il cuoco e gli fece aggiungere un po’ di zafferano nel risotto che, all’epoca, veniva servito in bianco. La reazione degli invitati fu entusiasta: lo zafferano, oltre ad aver reso squisito il piatto, lo fece diventare dello stesso colore dell’oro, simbolo di ricchezza. Da quel giorno, il Risotto giallo preparato in quell’occasione divenne uno dei piatti più alla moda del periodo. E arrivò fino a noi.
6. Corn flakes
I corn flakes hanno una storia molto particolare. Intorno alla fine del 1800 il dottor John Harvey Kellogg, che lavorava presso il Sanatorio di Battle Creek (Michigan), era convinto che la principale causa delle malattie fosse la dieta a base di carne e quindi iniziò la ricerca di un cibo naturale e vegetariano. Durante uno dei suoi esperimenti, lasciò un po’ di semi di grano cotto a raffreddare e nel frattempo andò a risolvere dei problemi al sanatorio. Quando ritornò, vide che il grano era diventato raffermo, ma dato che il budget era molto ristretto, decise di continuare a lavorarlo appiattendolo con dei rulli e sperando di ottenere lunghe sfoglie di impasto. Quello che ottenne furono invece i fiocchi di mais, che fece tostare e servì ai pazienti del sanatorio. Questi fiocchi di grano, serviti con il latte, divennero ben presto molto popolare tra i pazienti, tanto che il dottor Kellogg assieme a suo fratello William Keith Kellogg, iniziarono a sperimentare la ricetta con altri cereali. E fu così che nacquero i Corn Flakes, e la Kellogg’s che oggi tutti conosciamo. E con cui io preparo il Pollo finto fritto.
7. Salsa Worcestershire
Secondo la leggenda (o la storia) la salsa Worcestershire nacque nel 1835 su richiesta di un ex governatore inglese che aveva vissuto in India, nel Bengala; Egli commissionò a due farmacisti (John Wheeley Lea e William Perrins) di riprodurre una salsa indiana: i due prepararono un intruglio misterioso e lo misero in una piccola botte. Il risultato però fu disastroso e la botte dimenticata in cantina. Qualche anno dopo, i due farmacisti ripresero dalla cantina la botte piena dell’intruglio misterioso e probabilmente ebbero il coraggio di assaggiarlo, perché si accorsero che era deliziosa. Fu così che fondarono una piccola azienda, la Lea&Perrins, che ancora oggi produce questa salsa deliziosa, ingrediente fondamentale della Salsa Cocktail.
8. Gorgonzola
La leggenda narra che un mandriano (arrivato a Gorgonzola o di Gorgonzola), lasciò in un recipiente del latte cagliato. In una sosta successiva, si accorse di non avere gli utensili necessari per la lavorazione del latte e quindi aggiunse alla prima cagliata un’altra cagliata e lasciò tutto li. Dopo alcuni giorni si accorse che questa massa di latte cagliato era ammuffita, ma non si perse d’animo e l’assaggiò. E per fortuna, dico io, perché si accorse che era squisito! Altrimenti noi come potremmo preparare un buon Risotto ai quattro formaggi?
9. Torta caprese
La storia di questo dolce è legata nientedimeno che al famoso Al Capone. La storia narra che Al capone, inviò due malavitosi a Capri per acquistare delle ghette. E i due Malavitosi andarono in una pasticceria, dove al tempo lavorava un tale Carmine Di Fiore, chiedendogli di preparare loro una torta. Il pasticcere, probabilmente per la tensione di dover soddisfare dei clienti così “particolari”, dimenticò di aggiungere la farina nell’impasto, ma quello che ne uscì fu una torta buonissima che conquistò anche gli americani, i quali vollero la ricetta. Di fiore continuò in seguito a preparare questo torta che prese il nome di Torta Caprese.
10. Ghiacciolo
Più che un’invenzione, il ghiacciolo è stata una scoperta casuale. A quanto pare, nel 1905, a Oakland, un certo Frank Epperson, allora undicenne, dimenticò in una notte d’inverno un bicchiere di acqua e soda con infilato dentro il bastoncino che aveva usato per mescolarle. Il giorno dopo Frank liberò il blocco di ghiaccio formatosi durante la notte facendo scorrere acqua calda sul bicchiere, e si mangiò felice il suo primo ghiacciolo, usando il bastoncino come manico. Nel 1923 quello stesso bambino, oramai cresciuto, ottenne il brevetto per l’idea del “ghiaccio su stecco”, che battezzò Popsicle.
+1. Negroni sbagliato
Ok il Negroni sbagliato non è una cosa che si mangia. Ecco perché è il +1. La storia del Negroni sbagliato è cosa nota, una leggenda che oramai ha fatto il giro del mondo. L’unica cosa incerta è l’anno, che a seconda delle fonti è il 1967 o il 1968. Quale che sia l’anno preciso, la cosa sicura è che successe una sera, nel locale di via Plinio, a Milano (il famoso Bar Basso, tutt’oggi attivo). Quella sera il locale era affollatissimo, le ordinazioni volavano e così, in un momento di distrazione, il Bartender Mirko Stocchetto, al posto del gin, mise del prosecco assieme al Bitter Campari e al Martini rosso. Il cliente apprezzò moltissimo e da allora il Negroni sbagliato è nella carta di ogni bar che si rispetti (ma anche no) da Milano a New York.
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