Carnevale: storia di una frittella
Ecco perché a carnevale friggiamo tutto

A Carnevale, si sa, friggiamo un po’ di tutto, e la maggior parte dei piatti e dei dolci tradizionali di questo periodo sono fritti. Basti pensare alle decine di dolci fritti simbolo del carnevale, come Chiacchiere, Frappe, Bugie, Tortelli, Scroccafusi, Graffe, Castagnole, Frittelle, Struffoli e chi più ne ha, più ne metta.
Ma perché mai, mi sono chiesta, e la risposta è, come quasi sempre, dovuta alle tradizioni sociali e religiose che ci portiamo dietro da secoli.
Carnevale è sempre stata una festa che celebra la dissolutezza, rappresenta l’emblema della trasgressione, che anticipa il periodo della Quaresima, e le pietanze fritte rappresentano in qualche modo l’idea di questa dissolutezza, dell’abbuffata prima dell’astinenza.
Già l’etimologia della parola carnevale suggerisce questo, infatti Carnevale deriva molto probabilmente da Carnem-levare, ossia togliere la carne, cosa che accade proprio durante il periodo quaresimale.
Oltre a questo, si aggiunge il fatto che durante i mesi freddi venivano spesso macellati i maiali, e dal maiale cosa si ricava? Salsicce, ok, si ricavano anche quelle, ma siccome del maiale non si butta via nulla, nemmeno il lardo, ecco che l’abbondante strutto risultava perfetto per friggere. Ecco perché a carnevale friggiamo tutto.
Se però tu di friggere non ne hai proprio voglia, allora potrà sicuramente tornarti utile la mia guida su come Sostituire la frittura con il forno.
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