Cinque formati di pasta da mandare in pensione
La pasta più inutile e assurda

A noi Italiani, toccaci tutto ma non la carbonara, l’amatriciana e gli spaghetti. Ma si sa, il mercato oggi è inondato da millemila formati di pasta diversi, quando vado al supermercato rimango sempre allibita dalla corsia della pasta e spesso rimango imbambolata per 10 minuti buoni alla ricerca di un formato di pasta normale, tra le decine e decine di varianti ben disposte sugli scaffali.
Alla fine, tocca ammetterlo, finiamo per comprare sempre gli stessi formati di pasta, che di solito sono spaghetti, penne o mezze penne rigate, fusilli, in alcuni casi farfalle, tortiglioni, rigatoni o nelle occasioni speciali, linguine o bavette. Stop. Massimo massimo ci si spinge sulle tagliatelle o sulle pappardelle, ma parliamone, in giro ci sono dei formati di pasta che nemmeno un francese ubriaco comprerebbe. Con tutto il rispetto per gli ubriachi.
Ebbene, io ho stilato una lista di quei formati di pasta che a mio parere dovrebbero sparire dagli scaffali. Seriamente, ma c’è qualcuno che li compra e poi li mangia?
Ruote

L’unico scopo che possono avere le Ruote è quello di diventare materiale artistico per qualche lavoretto d’asilo, magari appiccicate su un foglio e colorate con la tempera. Ricordo che alle elementari ce le facevano usare come stampino per creare disegni assieme ai timbri-patata. E poi fanno tanto Fred Flinstone.
Filini

Ossia come confondere la gente. Non sono pasta lunga, ma a tutti gli effetti sono come degli spaghetti spezzati in mille pezzi. Non riesci a tirarli su con la forchetta e dal cucchiaio scivolano sempre via. E poi con cosa li si può abbinare? Un sugo al pomodoro? Un brodino? Mah, a me sembrano un formato di pasta ambiguo.
Creste di gallo

Ecco, il problema delle Creste di gallo è che fanno il verso alle Mafalde, sono un po’ maccheroncini, ma con quella piccola cresta che novanta su cento si stacca in cottura e addio funzione raccogli-sugo. Se voglio mangiare i maccheroncini compro i maccheroncini, se voglio le Mafalde compro le Mafalde, ma questi proprio no, li trovo inutilmente ricercati, per nulla.
Formati di pasta giganti

Pennoni, Fusilloni, giga Rigatoni e compagnia bella. Cuociono in un tempo infinito, si rompono in un milione di pezzi e rendono pochissimo. Che poi come diavolo si mangiano? Se devo mangiare la pasta con coltello e forchetta c’è qualcosa che non va. Mi stupisce che questi formati, un tempo confinati nelle aree più sperdute degli Autogrill stiano piano piano migrando fino ai supermercati. Senza contare che se nel piatto mi trovo 4 penne, mi viene la tristezza.
Penne lisce (solo quelle non trafilate al bronzo)

Questo formato l’ho lasciato per ultimo perché è un argomento un po’ “scottante”. Le penne lisce, icona della pasta Meridionale, se non sono trafilate al bronzo rifiutano ogni genere di sugo, quindi alla fine ti tocca mangiare la pasta scondita e poi tirare su il sugo rimasto nel piatto con quintali di pane. Non parliamo poi dei sughi al pomodoro fresco o quelli a base di panna, le penne lisce (troppo lisce), sguisciano nel piatto e sono inafferrabili anche con la forchetta.
Ecco questi sono i formati di pasta da mandare in pensione e dimenticare per sempre, secondo me, ovviamente.
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