I miei peccati culinari vol. 1
Gli Epic fail più clamorosi e gli errori che ho commesso in cucina

Dopo anni di esperimenti, alcuni riusciti, altri meno e altri, diciamocelo, decisamente non riusciti, eccomi nel confessionale, pronta a rivelare tutti i miei peccati culinari. Alla fine sono umana e in quanto tale, anche io sbaglio, faccio casino, mi arrabatto per recuperare complicando poi ovviamente la situazione già precaria di suo. Ecco quindi 5 dei miei più gravi errori in cucina, i miei migliori Epic Fail, sbagli o distrazioni clamorose che però, in qualche modo, mi hanno insegnato qualcosa.
Sperimentare è bene, ma ci sono dei limiti da non oltrepassare
Premetto che a me è sempre piaciuto cucinare e pasticciare in cucina, fin da quando ero piccola, ma ho iniziato a cucinare per davvero solo quando sono andata via da casa dei miei genitori, come un po’ tutti credo. Perciò quando mi sono trovata a dover preparare davvero la cena, ho iniziato a sperimentare, forse un po’ troppo. Presa dall’euforia della libertà di cucinare quello che volevo, ho pensato bene di lanciarmi nella preparazione di un piatto che, lo confesso, ancora oggi mi dà i brividi. Il pollo al cacao. Ricordo ancora che tra gli ingredienti c’erano straccetti di petto di pollo, cipolla, cacao amaro e aceto. Si, aceto. Inutile dirti che alla fine della preparazione, quello che doveva essere un piatto da gourmet sembrava più il risultato del problema intestinale di un coyote. Ovviamente durante la cottura di questa “cosa” non ho assaggiato e non soddisfatta del colore, ho aggiunto cacao amaro fino ad ottenere il colore che desideravo. Grosso errore. Tutta fiera, ho impiattato “la cosa” e l’ho portata in tavola. L’aspetto era terrificante, ma mai quanto il sapore: amaro, ma talmente amaro che pareva fosse condito con il fiele. L’acido dell’aceto poi ha donato quel tocco di disgusto in più. Lezione imparata: assaggiare sempre prima di portare in tavola.
Non badare alle quantità
Hai presente le bustine di legumi e cereali misti che si trovano al supermercato per preparare le zuppe? Sono piccole, a vederle sembra che ci si possa preparare mezza porzione di zuppa, sembrano innocue ma se utilizzate nel modo sbagliato possono diventare pericolose. Per fartela breve, un giorno ho pensato bene di preparare una zuppa di queste, nella pentola a pressione. Il problema è che questi mix fetenti possiedono una capacità di assorbimento dei liquidi tale che, una volta cotti, possono quasi decuplicare il loro volume. Beh io non ciò ho pensato e ho versato tutto (T-U-T-T-O) il suddetto mix nella pentola a pressione, aggiunto l’acqua, qualche verdurina, chiuso con il coperchio e messo sul fuoco. Dopo circa 20 minuti iniziai a sentire un odore strano, così sono andata in cucina scoprendo mio malgrado che quello che sta fuoriuscendo dalla valvola di sfogo della pentola a pressione non era vapore, ma fumo.
La mia zuppa si era letteralmente ciucciata tutto il liquido e il calore della pentola l’aveva carbonizzata. Risultato? Per questo errore di valutazione ho buttato via una pentola a pressione decisamente costosa. Non sono bastati 5 giorni di ammollo per mandare via le incrostazioni di bruciato. Lezione imparata: mai sottovalutare le quantità, soprattutto quando si usa la pentola a pressione.
Uccidere il lievito: lo stai facendo bene
Quando ho preparato il mio primo lievitato qualcosa è andato storto, e lo ammetto, ci ho messo un bel po’ a capire che cosa fosse successo. La ricetta prevedeva lievito, acqua calda, farina e un pò di sale, che ci vorrà mai? Peccato che nessuno mi avesse spiegato che con “acqua calda” non si intendeva bollente, quindi io da brava furbona ho sciolto il lievito di birra nell’acqua bollente e poi ho seguito la ricetta passo passo. Nulla. Dopo 3 ore il mio bel panetto non ne voleva sapere di lievitare. Immobile come una statua di marmo. Poi ho scoperto che il lievito muore a temperature superiori di 55-60 °C. Lezione imparata: il lievito si scioglie in acqua Tiepida, non calda ma soprattutto non Bollente. E se vuoi sapere altre cose sul lievito, leggi il mio articolo Lieviti fantastici e come utilizzarli.
Dimenticarsi le cose nel forno acceso
Questa è una di quelle cose che mi capita ancora oggi (e spero di non essere l’unica), ma in particolare, quando ho bruciato le bucce di patata è stato davvero un epic fail che mi è costato settimane di puzza terrificante in casa. Quando dimentichi un arrosto o comunque una cosa abbastanza grossa, si carbonizza in superficie, fa un po’ di fumo e stop. Le bucce di patata si carbonizzano a tal punto da diventare quasi polvere e la quantità di fumo che sprigionano è preoccupante. Fatto sta che io me le sono dimenticate nel forno e quando me ne sono accorta era già passata almeno un’ora buona. Risultato? Ho aperto il forno e la casa improvvisamente si è trasformata nel centro di Londra. C’era talmente tanto fumo che ho pensato sarei soffocata e mi avrebbero trovata settimane dopo, stecchita sul pavimento. Lezione imparata: mettere sempre un timer per ricordarmi di controllare le cose che cuociono nel forno. E a questo proposito, ti consiglio di leggere il mio articolo Forno statico o ventilato?
Prendere bustine a caso dalla dispensa
Questa cosa mi è successa abbastanza recentemente. Stavo preparando i muffin integrali al miele e mi servivano 8 g di lievito vanigliato per dolci. Spalanco la dispensa, scavo nella scatola e tiro fuori una bustina azzurra, convinta sia lievito. Senza nemmeno guardarla, la apro, peso 8 g di polverina bianca e li aggiungo alla farina. Una volta pronto l’impasto lo verso nei pirottini, metto a cuocere i miei muffin, ma durante la cottura vedo che qualcosa non va. L’impasto non lievita, nemmeno un pochino, rimane lì, fermo e si cuoce. A fine cottura sforno i muffin, li faccio raffreddare, ne prendo uno in mano e scopro che è duro, elastico, gommoso. Lo lancio per terra e questo rimbalza come fosse fatto di gomma. Avevo usato la gelatina in polvere al posto del lievito. Lezione imparata: controllare sempre gli ingredienti prima di aggiungerli alla ricetta. E mettere in posti separati bustine di cose diverse, i lieviti con i lieviti e i gelificanti con i gelificanti.
Questi sono solo alcuni dei miei peccati culinari, presto arriverà anche il vol.2, ma anche il vol. 3 e 4, perché sicuramente ne commetterò molti altri!
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