I miei peccati culinari vol. 2
Gli Epic fail più clamorosi e gli errori che ho commesso in cucina

Dopo I miei peccati culinari vol. 1, ecco che arriva il vol.2, come previsto. Eccomi quindi nuovamente nel confessionale, per rivelarvi tutte le più imbarazzanti castronerie che ho commesso in questi anni in cucina.
Non seguire la ricetta: lo stai facendo bene
Quante volte mi è capitato di voler preparare una ricetta, ma di soffermarmi solo sugli ingredienti, saltando a piè pari tutta la lettura della ricetta. Sono sicura che anche tu almeno una volta hai fatto così. E se per molte ricette questo potrebbe non risultare un problema, per alcune è assolutamente fatale. Bene, fatto sta che la prima volta che ho preparato gli gnocchi, ho proprio fatto così. Ho fatto bollire le patate, le ho pelate e le ho passate allo schiacciapatate, poi ho predisposto la farina sul piano di lavoro e ho detto: “adesso faccio raffreddare le patate e poi impasto tutto”. Grosso errore n1. Le patate non vanno mai fatte raffreddare completamente prima di impastarle con la farina, perché più si raffreddano, più subiscono una retrogradazione degli amidi, diventando appiccicose. Una volta riuniti tutti gli ingredienti poi ho pensato bene di impastare molto a lungo. Grosso errore n2. Come per la pasta frolla, infatti, anche l’impasto degli gnocchi va lavorato solo per il tempo necessario a compattare tutti gli ingredienti per evitare che si inumidisca troppo e per evitare la formazione di una maglia glutinica forte, che li renderebbe duri, collosi e gommosi. Lezione imparata: leggere sempre le ricette. Mannaggia a me.
Usare lo stampo sbagliato
Alcuni dolci possono essere fatti in stampi diversi, altri no. Come nel caso dell’Angel Food Cake. La prima volta che ho provato a farla ovviamente non avevo lo stampo giusto, ma mi sono detta, al diavolo, verrà bene lo stesso. Sbagliato. Da brava furbona poi, non solo ho utilizzato uno stampo diverso, ma anche antiaderente! Fin tanto che la torta è rimasta in forno, nessun problema: bella gonfia, alta, meravigliosa. Appena sfornata zac! mi si è afflosciata e nel giro di pochi minuti si è accartocciata su se stessa, diventando anche piuttosto dura e gommosa. Lezione imparata: a ogni torta il suo stampo!
Pensare che il burro chiarificato sia uguale a quello classico.
Ricordo ancora il momento esatto in cui ho compreso la differenza tra burro chiarificato e non. Stavo preparando la besciamella per le lasagne e al supermercato avevo preso per sbaglio il burro chiarificato al posto di quello normale. Poco male. Peccato che, una volta preparato il roux di base con il burro e la farina, ho dovuto aggiungere talmente tanto latte rispetto al normale, che mi sono ritrovata con un pentolone colmo di besciamella. Risultato? Ho mangiato piatti a base di besciamella per una settimana. Lezione imparata: il burro chiarificato è più concentrato, quindi ne va usato meno. E a questo proposito, ti consiglio di leggere il mio articolo Olio, burro e compagnia bella.
Rispondere al telefono quando si cucina
Mai farlo. Soprattutto se ti chiama la tua amica in preda a convulsioni da crisi amorosa. Ho bruciato roux, trasformato patatine fritte in pezzetti di carbone, fatto attaccare frittate e anche scotto la pasta. Il tutto per chiacchierare. Lezione imparata: mettere sempre l’auricolare se squilla il telefono mentre cucino.
Avere fretta, il nemico n. 1 dei lievitati
Questa è davvero fantozziana. Per farla breve, ho preparato l’impasto della pizza, ma siccome avevo decisamente fame, ho pensato bene di stenderlo subito e lasciarlo lievitare il teglia giusto il tempo a farlo gonfiare un po’. Peccato che cercare di stendere l’impasto per la pizza appena preparato, è come cercare di stendere quei giochini di gel appiccicoso che si trovavano nei pacchetti di patatine anni fa. Nulla da fare. Lo tiri da un lato e dall’altra parte si ritira. Non c’è proprio modo. Risultato: ho finito di stendere la pizza un’ora dopo. Se l’avessi fatta lievitare sarebbe stato tempo meno sprecato. Lezione imparata: i lievitati devono lievitare, sempre e comunque.
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