La torta più vecchia del mondo
Ha ben 106 anni ma se li porta così bene che ancora profuma!

Un famoso slogan pubblicitario diceva che “Un diamante è per sempre”, ma forse da oggi dovrebbe cambiare, perché è successo un fatto a dir poco singolare. Già, perché gli operatori della neozelandese Antarctic Heritage Trust hanno rinvenuto nella zona di Capo Adare una torta alla frutta decisamente datata, (ha ben 106 anni!) ma così ben conservata che se ne sente ancora persino il profumo. Di fatto la torta più vecchia del mondo.
Capo Adare, la zona del ritrovamento, è un promontorio dell’Antartide, un importante sito di sbarco durante l’esplorazione dell’Antartide e si pensa che il dolce sia stato portato a queste latitudini nel corso della Spedizione Terra Nova avvenuta tra il 1910 e il 1913, guidata dall’esploratore inglese Robert Falcon Scott (1868-1912), spedizione che però ebbe un esito tragico, dato che morirono tutti durante il viaggio di ritorno.

La scoperta della torta più vecchia del mondo

Per affrontare il viaggio fino in Antartide, la squadra aveva portato con se tutti i viveri necessari, tra cui questa torta realizzata dalla pasticceria britannica Huntley & Palmers, all’epoca una delle più grandi fabbriche di biscotti al mondo e attiva ancora tutt’oggi.
La torta è stata ritrovata in una scatola di metallo nascosta in un rifugio e se il contenitore è risultato essere in cattive condizioni, per il dolce è proprio il contrario, tanto che sembra ancora commestibile. “Si tratta di un alimento perfetto per gli esploratori” ha spiegato Lizzie Meek della Antarctic Heritage Trust, “perché fornisce un alto apporto di calorie, essenziali per sopravvivere tra i ghiacci. Non è un caso che, ancora oggi, gli esploratori artici non ne facciano a meno”.
Una volta effettuata la scoperta, gli esperti hanno lavorato per togliere la ruggine dall’involucro, in modo da stabilizzarlo chimicamente ed evitare ulteriori deterioramenti. Comunque il team conserva tutti gli oggetti che vengono ritrovati al Polo Sud, e non sono pochi, basti pensare che nel giro di un anno sono stati raccolti ben 1500 campioni, quindi chissà quali altre “deliziose” sorprese ci riserverà l’Antartide!



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