L’ingrediente di gennaio: la carota
La radice che diventò arancione

La carota è una delle radici tra le più utilizzate in cucina, viene utilizzata per preparare una moltitudine di piatti, dall’antipasto al dolce e il suo colore richiama inevitabilmente alla mente sapori dolci e corposi. Ma forse non sai che in principio era… viola, bianca, gialla, ma non arancione. Le carote che tutti conosciamo, con quel familiare colore arancione, nacquero a quanto pare solo alla fine del 1600, in Olanda, per rendere onore alla dinastia degli Orange, i quali avevano guidato il paese nella guerra di indipendenza contro il potere Spagnolo. La leggenda narra che alcuni coltivatori iniziarono a selezionare le sementi delle carote per dare all’ortaggio il colore arancione che oggi conosciamo bene.
E dopo questo piccolo momento “chissenefrega”, veniamo al sodo. La carota, si sa, è ricca di beta carotene, e spesso mi sono chiesta se, per assimilarlo meglio, fosse il caso di mangiare carote crude o cotte. Beh, con mio estremo stupore ho scoperto che per assimilare meglio il betacarotene contenuto nelle carote, è meglio mangiarle cotte. Ma non bollite, attenzione, magari cotte al vapore o al microonde oppure saltate in padella con un filo di olio e un pochino di succo di limone (quello è perché a me piacciono così).
E siccome le carote sono buone, fanno bene e hanno un bel colore (arancione, viola o giallo) che fa venire il buonumore solo a guardarle, perché non approfittarne e preparare tanti piatti a base di carote? Oltretutto i bambini le adorano perché hanno quel sapore delicato e dolcino che li accontenta sempre.
La ricetta ideale per assaporare al meglio la carota
Carotine glassate al timo

Le carotine glassate al timo sono un contorno delicato e raffinato, perfetto per accompagnare carne o pesce alla brace, alla piastra o al vapore… continua
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