L’ingrediente di ottobre: la castagna
Da cibo dei bifolchi a raffinatezza esclusiva

Un tempo la castagna era considerata il pane dei poveri, un cibo che solo i villici e i villani potevano consumare e infatti per centinaia di anni così è stato, la castagna, raccolta a mano dalle alpi agli appennini, garantiva la sopravvivenza degli abitanti delle zone rurali, soprattutto nei periodi di carestia.
E poi cosa è successo? Qualche ricco nobile assaggiando una castagna (per puro caso, si intende), si è accorto che, cavolo, è buona! Scherzi a parte, ad oggi la castagna, e ancor di più i marroni sono un alimento decisamente costoso e per gustare un cartoccio di caldarroste, specialmente nelle grandi città, quasi quasi bisogna aprire un mutuo.
Ma le castagne e i marroni sono talmente buoni che è difficile resistere dall’acquistarne un sacchetto, soprattutto dato che adesso è la loro stagione. Oltre ad essere buonissime bollite e divine se cotte sulla brace o nel forno, le castagne si prestano a tanti altri utilizzi, sia dolci che salati.
Basti pensare ai Marron glacé, utilizzatissimi in pasticceria e davvero buonissimi (io devo starne alla larga perché una di quelle cose che non smetterei mai di mangiare), oppure le Crepes alle castagne, realizzate con la farina di castagne.
Spesso la castagna viene associata alla frutta secca, ma in realtà è molto diversa da noci e nocciole, infatti è ricca di amido e povera di grassi.
La ricetta ideale per assaporare al meglio la castagna
Castagne arrosto

Le castagne arrosto (o caldarroste) sono uno dei simboli per eccellenza dell’autunno e dell’inverno. Mangiate calde, per strada, nel tipico cartoccio a cono, sono uno dei piaceri della vita. Spesso, però, le si vorrebbe gustare anche a casa, e qui cominciano i guai… continua
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